Se chiedessi a dieci persone diverse, prive di qualsiasi nozione di design, una definizione precisa di tipografia, sono sicuro che uscirebbero fuori svariate definizioni, più o meno astratte; c’è chi la confonderebbe con la calligrafia, chi la identificherebbe come arte visiva, forse addirittura a chi penserebbe a lavori amanuensi, a caratteri mobili o ai letraset.
Quindi cos'è la tipografia di preciso?
Che cos’è la tipografia?
Perché la tipografia è importante?

Qua sopra potete vedere un esempio classico e incredibilmente efficace per comprendere perché la buona tipografia è legata al messaggio da comunicare, a chi comunicarlo e con quale obiettivo.
Il testo in entrambi i cartelli è identico, ma solo quello a sinistra riesce nell’obiettivo di comunicare rapidamente e in modo inequivocabile (con l’aiuto di un pittogramma) che quella è una corsia per biciclette.
- Il metro di giudizio per valutare una scelta tipografica è riferito a quanto riesca a rinforzare il messaggio del testo, e di conseguenza è impossibile che la stessa scelta tipografica sia ottimale per qualsiasi tipo di testo — in altre parole, non esiste una soluzione tipografica universale.
- Ribaltando la questione, è rischioso e presuntuoso stabilire che esista una unica soluzione tipografica che funzioni per un determinato testo — è possibile che più scelte tipografiche siano egualmente valide.
- La probabilità di produrre buona tipografia è direttamente proporzionale a quanto bene si è capito il testo, in funzione al suo obiettivo, a chi dovrà leggerlo e su quale supporto sarà visualizzato — se non viene compreso il testo, è molto probabile che la tipografia risulti un disastro.
Dimensione del carattere
In pratica: le proprietà del testo


Interlinea

Larghezza del blocco di testo
Il carattere tipografico

Gerarchie e contrasti
- Sperimentare con il colore — va benissimo per le pagine web ma è da usare con parsimonia, o non usarla proprio, per la stampa: se proprio non resistite a inserire del colore, sceglietene uno e giocate con le sue tonalità.
- Usare grassetto o corsivo, ma mai insieme. Scegliete o l’uno o l’altro. Sarebbe inoltre buona norma evitare di usare il corsivo per i font sans serif, quindi limitarsi ad usare il grassetto.
- Sottolineare il testo. È usato ed accettabile nel web, se il testo sottolineato rappresenta un link, mentre è da evitare nei documenti stampati: è un retaggio delle vecchie macchine da scrivere che non avevano altro modo di enfatizzare il testo se non sottolinearlo, ma al giorno d’oggi non ha molto senso.
- Utilizzare il maiuscoletto. Ma attenzione: la funzione maiuscoletto dei comuni elaboratori di testo crea in realtà una versione ridimensionata dei caratteri maiuscoli, e produce una versione posticcia del maiuscoletto con caratteri troppo alti e con tratti verticali troppo fini. Il maiuscoletto dovrebbe essere compreso nel font di partenza, come una Opentype feature.
Qui sotto vedete un esempio di titolo-sottotitolo-corpo. Sono stati usati tre pesi diversi e le dimensioni sono proporzionali, cioè ognuna è la metà di quella che la precede.

Conclusioni

Daniele è un nuovo acquisto nel team e ha l'obiettivo di ottimizzare per il web le sue qualità di illustratore e designer.