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Design
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13 gennaio 20

Come abbiamo disegnato le mappe dei Giardini di Boboli (e perché è solo l'inizio)

Il rapporto fra Cantiere Creativo e Le Gallerie degli Uffizi è nato ormai tre anni fa, con il complesso e soddisfacente lavoro che stiamo portando avanti sui siti web del polo museale. Ci siamo trovati, durante un workshop con il team, a considerare l’idea di una serie di mappe cartacee da accompagnare al nostro lavoro sulle proprietà web.
Eravamo curiosi di vedere se era possibile tradurre la nostra esperienza in UX e usabilità digitale in un contesto completamente fisico, tentando di unire un’attenzione stilistica e grafica a una buona leggibilità.

Juana AlvarezDesigner

Obiettivi

Il progetto delle mappe del Giardino di Boboli è nato grazie all’esperienza e competenza dell’Amministrazione delle Gallerie degli Uffizi, che ha fornito a Cantiere Creativo tutte le informazioni necessarie per svolgere i lavori preliminari, oltre ad affiancarci in tutte le fasi successive per assicurare che rispettassero le loro direttive e i risultati fossero in linea con le aspettative dei visitatori. È stata proprio l’Amministrazione a spiegarci la necessità di migliorare l’esperienza dei visitatori partendo da una mappa che riuscisse a offrire risposte chiare e accattivanti a due sfide costanti nella rappresentazione efficace dello spazio. La prima sfida era quella di rappresentare efficacemente la particolare conformazione del giardino, offrendo un’idea realistica delle varie pendenze al suo interno, cosicché tutti gli ospiti potessero scegliere il tragitto più adatto alle proprie esigenze fisiche. Molti visitatori non si rendono conto delle distanze da percorrere e finiscono per desistere nelle loro passeggiate, soprattutto in giornate di sole, dovendo affrontare salite che non si aspettavano.La seconda sfida era quella di rendere più godibile la visita proponendo percorsi chiari e definiti, pensati per ogni tipologia di utente, comprese le persone con difficoltà motorie per cui andava delineato un percorso senza pendenze significative. Ovviamente la mappa doveva anche rispondere alle migliori pratiche di user experience, oltre a fornire tutte le informazioni utili sugli spazi, i servizi e i punti di interesse da non perdere, oltre alle mostre temporanee in corso. Si trattava di una mole notevole di informazioni da rendere visivamente coerenti e facili da leggere in una brochure cartacea da consegnare poi in tutte le biglietterie dei musei dopo l’acquisto dell’ingresso.

I primi passi

Siamo partiti dalle immagini satellitari di Google maps e dalla cartografia storica del giardino per iniziare a prendere dimestichezza con le caratteristiche specifiche degli spazi, seguita da visite e sperimentazioni sul campo per fare intimamente nostri gli spazi. Solo in seconda battuta abbiamo realizzato ed elaborato graficamente la prima mappa, ricostruendo con precisione la morfologia del giardino, i dislivelli, le strade principali e i sentieri, spazi verdi e punti di interesse.

Pendenze a colpo d’occhio

Offrire un’idea chiara delle pendenze all’interno del Giardino di Boboli era davvero la maggior sfida davanti a noi. Per risolverla, abbiamo pensato a una mappa che illustrasse a colpo d’occhio il dislivello delle varie zone, che partono da un minimo di 50 metri fino ad arrivare ad altitudini di 130 metri. In questo modo il visitatore avrebbe avuto fin da subito una panoramica realistica degli spazi, potendo così scegliere dove andare secondo le sue capacità e inclinazioni.

Disegnare questa prima mappa si è rivelato un processo difficile, costellato di tentativi ed errori. La complessità si nascondeva nel bisogno di mostrare contemporaneamente la pendenza che da Palazzo Pitti sale fino alla Palazzina dei Cavalieri, sul lato sinistro, e quella che parte dalla Vasca dell’Isola e finisce alla Vasca del Nettuno, quindi da destra a sinistra.Nella gif seguente è mostrata parte del lungo processo grafico:

Una mappa tutta da navigare

La mappa principale si trova all’interno della brochure ed è una vista bidimensionale dall’alto dell’intero giardino, su cui abbiamo aggiunto illustrazioni vettoriali semplificate dei monumenti architettonici e delle opere d’arte più importanti. Lo scopo era quello di creare una grafica semplice e immediatamente fruibile per il visitatore. La mappa suggerisce tre tipi di percorsi: completo (in rosa), veloce (in giallo), e facile (in blu). L’ultimo è pensato soprattutto per persone con limitate capacità motorie. La mappa indica inoltre i dislivelli più pronunciati con righe nere formate da triangoli, mentre le strutture e i servizi sono segnalati con un set di icone personalizzato. I quattro ingressi del giardino, così come i punti di interesse, sono indicati con pallini rossi numerati, al contrario delle mostre temporanee mostrate con pallini bianchi egualmente numerati. Le strade principali sono visualizzate con linee chiare spesse, capaci di richiamare subito l'attenzione, mentre i sentieri sono segnalati in verde scuro con una riga tratteggiata più fine.

Anche questa mappa ha richiesto uno studio approfondito per trovare il metodo migliore per rappresentare i suoi percorsi senza appesantirla. Il nostro primo approccio è stato quello di creare una mappa pensata solo per questo scopo. Era una semplificazione della mappa flat, che dava risalto esclusivamente ai tre diversi percorsi; per la resa ci siamo inspirati alle tipiche mappe della metro.

Il risultato ci piaceva molto, ma come inserirla in una brochure con già due mappe? Per un visitatore doversi muovere su tre mappe diverse iniziava a diventare davvero scomodo. Alla fine siamo riusciti a inserire i percorsi all’interno della mappa flat, in modo di offrire alle persone tutte l’informazioni salienti nello stesso luogo.

Un’illustrazione per ogni monumento

Prima di iniziare a lavorare sui monumenti, ci siamo chiesti: come mantenere la loro riconoscibilità senza sacrificare la leggibilità della mappa? Lo scopo principale era quello di offrire ai visitatori un’idea di cosa visitare dentro il giardino, senza per questo rovinare la leggibilità e fluidità della mappa. Per questo motivo abbiamo deciso di non utilizzare fotografie per renderla più leggera e semplificare la lettura, creando per ogni monumento importante un’illustrazione vettoriale, simile a una sorta di icona. È stato fatto uno studio approfondito di forma e colore, partendo dalle immagini reali e lavorando di sottrazione fino al risultato definitivo.

Le prime illustrazioni fatte, pur essendo molto belle ed eleganti, non funzionavano passati alla carta stampata: troppi dettagli rendevano la mappa difficile da leggere. Abbiamo dovuto fare un lavoro di semplificazione, provando a dare risalto agli aspetti essenziali di ogni monumento, senza per questo perdere di vista la loro essenza.Un esempio di questo processo si può vedere nel lavoro fatto per Palazzo Pitti: 

Divieti chiari e leggibili

Essendo uno spazio pubblico di notevoli dimensioni, che occupa un'area di circa 45.000 m², i visitatori devono rispettare alcune regole nel giardino per assicurarsi che tutto rimanga perfetto come lo hanno trovato. 

Il primo approccio che abbiamo considerato è stato quello di rendere le regole un’esperienza visivamente coinvolgente e ludica, per fare diventare il rispetto degli spazi condivisi un piacere e non un’imposizione. La soluzione finale ci era piaciuta molto a livello grafico, ma ci siamo resi conto che usare troppa leggerezza poteva avere l'effetto contrario a quello voluto, cioè comunicare efficacemente i divieti e farli rispettare.

Un altro problema, e forse quello principale, è il fatto che il Giardino ospita centinaia di persone provenienti da diversi paesi e culture; la necessità di avere un linguaggio internazionale era più importante di lavorare su un design divertente o coinvolgente. Perciò abbiamo disegnato simboli chiari e lineari, facili da leggere per qualsiasi persona, non importa quale sia la nazionalità o il background culturale.

Il risultato finale

La brochure contiene tutte le informazioni relative al Giardino: un’introduzione alla sua storia, gli orari di apertura e i prezzi dei biglietti, e tutte le regole da seguire da parte dei visitatori. È presente anche una mappa aggiuntiva che mostra la posizione del Giardino in relazione al resto del centro storico di Firenze e spiega come raggiungere gli altri musei che formano il complesso delle Gallerie degli Uffizi.

Com’è fatta la mappa?

Dimensioni: La mappa aperta è un A2, piegato poi due volte a croce lasciando un formato finale chiuso pari a un foglio A5. Carta: Tutte le mappe sono stampate in carta 100% riciclata. Questa decisione è stata proposta fin dall’inizio del progetto e sostenuta in maniera collettiva da tutto il team degli Uffizi, sopratutto dal direttore Schmidt. Pur sapendo che i costi sarebbero stati più alti della media, il direttore era consapevole dell’impatto ambientale e ha preferito aiutare a ridurre il più possibile l'impronta Ambientale del prodotto.

Prossimi Passi

Parallelamente al lavoro per le mappe di Boboli stiamo preparando le mappe per Palazzo Pitti e le Gallerie degli Uffizi. È una sfida completamente diversa perché si svolge all’interno di un palazzo, non ci sono strade ma corridoi, non ci sono spazi verdi ma sale, e invece di monumenti architettonici dobbiamo fare giustizia a capolavori del rinascimento. I percorsi pensati per gli Uffizi sono pensati per offrire a ogni visitatore, a seconda della loro disponibilità di tempo, un’incredibile esperienza di totale immersione in uno dei periodi più floridi nella storia dell’arte. Il lavoro sulle mappe di Boboli ci ha inoltre fornito spunti per ampliare l’offerta per il Giardino. Lo studio che abbiamo fatto sui suoi spazi e la sua peculiare conformazione del terreno sarebbero inoltre straordinariamente traducibili in un progetto di cartellonistica intelligente, una vera opera di Wayfinding che rinforzi il lavoro svolto sulle mappe per dare ai visitatori indicazioni in situ di dove andare, i tempi di percorso fra i punti di interesse, le pendenze, oltre a un vero sistema di segnali coerenti graficamente con le mappe.Affiancati ai lavori nel mondo fisico, sarebbe una grande opportunità arricchire l’esperienza digitale con una mappa interattiva. Si tratterebbe di uno spazio virtuale totalmente esplorabile, cosicché il visitatore possa godere di informazioni aggiornate su qualsiasi dispositivo voglia usare. L’architettura delle informazioni passerebbe da DatoCMS, perciò tutto il contenuto sarebbe centralizzato. Questo permetterebbe di rendere tutte le esperienze aggiornate contemporaneamente, dall’app a eventuali esperienze VR, con uno solo click. Questo varrebbe anche per il cartaceo: immaginate per esempio le mostre temporanee che, aggiornate su un’app, andrebbero a sincronizzarsi anche nel file di stampa per la versione cartacea.

Ringraziamenti

Il supporto di tutto il team delle Gallerie degli Uffizi è stato fondamentale durante tutte le fasi del progetto, ed in particolare l'architetto Antonio Godoli, insieme a Bianca Maria Landi, Angela Pintore, Maria Spanò ed Andrea Biotti, che ci hanno indirizzato verso le soluzioni ideali per lo specifico caso d’uso del Giardino, dimostrandosi sempre disponibili nel chiarire ogni nostro dubbio. Insieme a loro è doveroso ringraziare il direttore Eike Schmidt per la fiducia riposta in noi nell'affidarci questo importante incarico.